Tipi di vitigno: varietà, provenienza e come sceglierle

person Pubblicato da: Mario Cafaro list In: Viti e vitigni

L’Italia è internazionalmente riconosciuta come la terra delle eccellenze enogastronomiche. Queste sono indubbiamente figlie della biodiversità agroalimentare, unica nel suo genere, che contraddistingue l’area geografica in cui il Belpaese si trova.

E proprio queste peculiari caratteristiche, unite alla sapienza dei coltivatori e all’innovazione nel campo agricolo, porta l’Italia ad essere il paese con il maggior numero di vitigni autoctoni al mondo (per la precisione 1200 registrati nel 2020).

Iniziamo dunque il nostro viaggio alla scoperta delle varietà delle viti, non prima, però, di aver fatto alcune opportune precisazioni.

Tipi di vitigno: da dove nascono

Come detto, le varietà di viti sono moltissime e il Governo Italiano ha reso pubblico e consultabile online un vero e proprio registro a tal proposito. Le varietà sono detti vitigni. Quando invece la nostra curiosità è volta a sapere cosa e come impiantare per ottenere, appunto, un vitigno, in realtà stiamo parlando di barbatelle.

La barbatella si ricava da una vite già adulta ed è il prodotto del taglio di un tralcio, anche detto talea. Questo viene poi inserito all’interno di speciali substrati o acqua, per consentirgli di sviluppare le radici. Sono proprio quest'ultime ad ispirare il nome "barbatella", data la loro conformazione filamentosa che ricorda una barba. La fuoriuscita delle radici è frutto della capacità della vite (come di altre piante) di autorigenerarsi.

Ad ogni modo, una volta sviluppate le radici, la talea diviene a tutti gli effetti una barbatella, che viene successivamente innestata con il vite più idoneo in termini di gusti ed esigenze pedoclimatiche.

In commercio, poi, è possibile reperire barbatelle già innestate (ovvero ottenute dall'unione di due tralci distinti, detti bionti). In questo caso, chiaramente, si guadagnerà tempo perché l’innesto è di sicuro attecchimento oltre a dare la possibilità di scegliere il tipo di porta innesto più idoneo per terreno e clima. Tra i più diffusi: kober 5BB, SO4, 420, 1103 PULSER. In caso si volesse riprendere delle varietà antiche o molto rare del territorio, la prassi è di procedere ad un innesto su selvatico con tempi più lunghi (circa 1 anno della piantumazione del vigneto).

Tipi di vitigno: le varietà autoctone italiane

Come detto, con la parola vitigni si indica la varietà di vite. Ogni vitigno presenta delle peculiarità proprie e che caratterizzano, poi, il vino che produce. Gli elementi che conferiscono unicità al vitigno possono essere colturali (ad esempio la resistenza al clima e ai parassiti, l’esposizione al sole, la tipologia di terreno), o enologici (ad esempio dimensioni e forme di acini e vinaccioli, spessore della buccia, contenuto zuccherino, grado di acidità, tannini).

La Viticoltura - la scienza che studia la coltivazione della vite – suggerisce una precisa classificazione dei vitigni, suddividendoli in categorie che si differenziano per i criteri di selezione scelti: colore delle bacche (bianche, nere, rosa, grigie); provenienza (autoctoni, nazionali, internazionali); proprietà organolettiche (neutri e aromatici); ibridi (vitigni ottenuti incrociando diverse varietà, con processi, appunto, di ibridazione). Altri vitigni da poter scegliere sono quelli da tavola, con varietà senza semi dette anche "seedless" che si sono affermate soprattutto ultimamente. 

Se ci concentriamo sulle varietà di viti di provenientza italiana, la lista è estremamente vasta e composta sia da vigneti che danno origine ai vini più famosi al mondo che a vini meno noti e più ricercati. Di seguito un elenco, non esaustivo, dei vigneti a bacca rossa e a bacca bianca diviso per regioni:  

Abruzzo:

a bacca rossa: Montepulciano

a bacca bianca: Moscato Bianco, Pecorino, Passerina, Regina, Verdicchio Bianco

Basilicata:

a bacca rossa: Aglianico del Vulture, Aglianico, Aglianicone, Malvasia Nera di Basilicata.

A bacca bianca: Malvasia Bianca di Basilicata, Moscato Bianco.

Calabria:

a bacca rossa: Castiglione, Greco Nero, Nocera, Pallagrello Nero, Prunesta, Tintore

a bacca bianca: Greco Bianco, Guardavalle, Guarnaccia, Malvasia Bianca, Moscato Bianco, Pecorello.

Campania:

a bacca rossa: Aglianico, Coda di Volpe Rossa, Ginestra, Malvasia Nera, Piedirosso, Sciascinoso.

a bacca bianca: Falanghina, Fiano, Fenile, Forastera, Greco, Malvasia Bianca.

Emilia Romagna:

a bacca rossa: Lambrusco di Sorbara, Lambrusco Grasparossa, Lambrusco Maestri, Sangiovese.

a bacca bianca: Malvasia Rosa, Montù, Moscato Bianco, Mostosa, Ortrugo, Pignoletto Trebbiano Romagnolo.

Friuli Venezia Giulia:

a bacca rossa: Refosco dal Peduncolo Rosso, Refosco Nostrano, Schioppettino, Tazzelenghe, Terrano.

a bacca bianca: Malvasia Bianca Lunga, Malvasia Istriana, Moscato Giallo, Moscato Rosa, Picolit, Glera, Ribolla Gialla.

Lazio:

a bacca rossa: Abbuoto, Bombino Nero, Canaiolo Nero, Cesanese Comune, Nero Buono.

a bacca bianca: Bellone, Grechetto, Malvasia Bianca di Candia, Malvasia del Lazio, Moscato Bianco, Moscato di Terracina, Trebbiano Giallo.

Liguria:

a bacca rossa: Alicante, Lanaiolo, Pollera Nera, Rossese.

a bacca bianca: Albarola, Bianchetta genovese, Bosco, Greco, Lumassina, Pigato, Rollo, Vermentino.

Lombardia:

a bacca rossa: Barbera, Bellagna, Corvina, Croatina, Groppello Gentile, Nebbiolo, Pignola, Rondinella, Rossola Nera, Uva Rara, Vespolina.

a bacca bianca: Cortese, Garganega, Invernenga, Moscato Bianco, Trebbiano Giallo.

Marche:

a bacca rossa: Alicante, Canaiolo Nero, Montepulciano, Sangiovese, Vernaccia Nera.

a bacca bianca: Biancame, Bombino Bianco, Grechetto, Maceratine, Malvasia Bianca Lunga, Passerina, Pecorino, Verdicchio Bianco

Molise:

a bacca rossa: Aglianico, Bovale Grande, Montepulciano, Sangiovese, Tintilia.

a bacca bianca: Bombino Bianco, Falanghina, Malvasia Bianca Lunga, Moscato Bianco, Moscato Giallo.

Piemonte:

a bacca rossa: Albarossa, Avana, Avarengo, Barbera, Becuet, Brachetto, Croatina, Dolcetto, Durasa, Freisa, Grignolino, Lambrusca di Alessandria, Malvasia di Casorzo, Malvasia di Schierano, Moscato Nero, Nebbiolo, Neretta Cuneese, Neretto di Bairo, Pelaverga, Plassa, Quagliano, Ruchè.

a bacca bianca: Arneis, Barbera Bianca, Cortese, Erbaluce, Favorita, Moscato Bianco, Nascetta, Timorasso.

Puglia:

a bacca rossa: Bombino Nero, Malvasia Nera, Nera di Lecce, Negroamaro, Ottavianello, Primitivo, Susumaniello, Uva di Troia.

a bacca bianca: Bianco Alessano, Bombino Bianco, Fiano, Francavidda, Greco, Malvasia Bianca, Malvasia Bianca Lunga, Minutolo, Montonico Bianco, Moscato Bianco, Pampanuto, Trebbiano Giallo, Verdeca.

Sardegna:

a bacca rossa: Albarenzeuli Nero, Barbera Sarda, Bovale, Bovale Grande, Caddiu, Cagniulari, Cannonau, Caricagiola, Carignano, Girò, Malvasia Nera, Monica, Nieddera, Nieddu Mannu, Pascale.

a bacca bianca: Albarenzeuli Bianco, Arvesignadu, Argu Mannu, Bianca Addosa, Bianca Remungia, Forastera, Malvasia di Sardegna, Moscato Bianco, Nasco, Nuragus, Retagliado Bianco, Seminano, Torbato, Vermentino, Vernaccia di Oristano.

Sicilia:

a bacca rossa: Alicante, Catanese Nero, Corinto Nero, Frappato, Gaglioppo, Nerello Cappuccio, Nerello Mascalese, Nocera, Nero d’Avola, Perricone (Pignatello).

a bacca bianca: Albanello, Ansonica (Inzolia), Carricante, Catarratto Bianco Comune, Catarratto Bianco Lucido, Damaschino, Grecanico Dorato, Grillo, Malvasia Bianca, Malvasia di Lipari, Moscato Bianco, Moscato Giallo, Zibibbo.

Toscana:

a bacca rossa: Abrusco, Aleatico, Alicante, Barsaglina, Canaiolo, Canina Nera, Ciliegiolo, Colorino, Foglia Tonda, Lanaiolo, Mammolo, Malvasia Nera, Pollera Nera, Prugnolo Gentile, Pugnitello, Sangiovese, Vermentino Nero.

a bacca bianca: Albarola, Ansonica, Biancone, Canaiolo Bianco, Durello Gentile, Grechetto, Greco, Malvasia Bianca, Moscato Bianco, Trebbiano Toscano, Vernaccia di San Gimignano.

Trentino Alto Adige:

a bacca rossa: Enantio, Groppello di Revò, Lagrein, Malvasia, Marzemino, Negrara, Pavana, Rebo, Schiava Gentile, Schiava Grigia, Schiava Grossa, Teroldego.

a bacca bianca: Biancaccia, Bianchetta Trevigiana, Blatterle, Moscato Rosa, Moscato Giallo, Nosiola, Gewürztraminer (Traminer Aromatico).

Umbria:

a bacca rossa: Canaiolo Nero, Cesanese Comune, Gamay del Trasimeno, Grero, Montepulciano, Sagrantino, Sangiovese.

a bacca bianca: Dolciame, Grechetto, Malvasia Bianca Lunga, Moscato Bianco, Pecorino, Trebbiano Spoletino.

Valle D’Aosta:

a bacca rossa: Bonda, Cornalin, Fumin, Nebbiolo (Picotendro), Neyret, Petit Rouge, Roussin, Vie de Nus.

a bacca bianca: Blanc de Morgex, Cornallin, Mayolet, Moscato Bianco, Petite Arvine, Priè Blanc.

Veneto

a bacca rossa: Benedina, Corvina, Corvinone, Fertilia, Friularo, Groppello Gentile, Marzemino, Molinara, Negrara, Nigra, Oseleta, Pavana, Raboso Piave, Raboso Veronese, Recantina, Rondinella, Rossignola, Tocai Rosso, Trevisana Nera, Turca, Turchetta, Wildbacher.

a bacca bianca: Bianchetta Trevigiana, Bigolona, Durella, Flavis, Garganega, Malvasia Bianca Lunga, Moscato Bianco, Moscato Giallo, Pinello, Verdisio, Verduzzo Trevigiano, Vespaiola.

Varietà da tavola:

Italia, regina dei vigneti, victoria, moscato d’amburgo, uva fragola nera e bianca,zibibbo, cardinal, moscato giallo, pizzutello nero e bianco e tra le varietà senza semi sultanina, red globe. 

Tipi di vitigno: come e in base a cosa sceglierle

Se stai progettando di creare un vigneto, o più semplicemente di piantare una vite, la prima cosa da fare è scegliere la varietà. Non è una decisione da poco, perché determinerà gran parte delle caratteristiche del vino che si andrà a produrre dopo. La prima domanda da porsi è: che vino – o uva – voglio produrre? Se la risposta è legata ad un territorio specifico, magari quello di appartenenza o a cui si è particolarmente affezionati, l’elenco sopra ti sarà di sicuro aiuto. Ma all’interno delle varietà tipiche di ogni regione, ci sono delle caratteristiche che determinano regole da rispettare, se si vuole portare a termine la coltivazione con successo. Per ponderare al meglio la scelta, occorre analizzare alcuni aspetti, talvolta molto tecnici, quali il clima (temperatura, umidità, presenza del sole); la dimensione e l'utilizzo che si vuole fare dell'uva; il tipo di terreno; la densità (distanza tra le piante); le caratteristiche di crescita e la sua altezza; la produzione d'uva per pianta (espressa in kg); il periodo di raccolta.

In conclusione, può sembrare difficile l’analisi di tutti i fattori in gioco e orientarsi nella scelta della vite da piantare, ma non deve scoraggiare. Per compiere i primi passi puoi affidarti agli esperti vivaisti di FlorPlant, che sapranno guidarti nella realizzazione del vigneto dei tuoi sogni.

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