Viti da tavola bianca, nera, rosè, apirene. Caratteristiche e proprietà

person Pubblicato da: Mario Cafaro list In: Viti e vitigni

L’Italia, il Bel Paese, famoso in tutto il mondo per le sue eccellenze enogastronomiche. È certamente il risultato di combinazioni ambientali, nonché climatiche, che rendono la fascia mediterranea un luogo particolarmente proficuo per la produzione di piante da frutto. Tra queste, le viti, sia viti da tavola che quelle finalizzate alla produzione di vino.

L’Italia, tra i paesi appartenenti a questa fascia, spicca in particolare modo in quanto mischia il clima propizio con una funzionale diversità del territorio, il quale, essendo a prevalenza collinare, favorisce l’ampia produzione di viti, quindi anche di vino.

Non è però certamente corretto attribuire la proficua e famosa produzione di viti e vini italiani solamente ad una fortunata quanto propizia collocazione geografica. Gran parte della qualità dei vitigni nostrani va attribuita alla sapienza che generazioni e generazioni di viticoltori si sono tramandati.

Questi hanno saputo sfruttare al meglio le ricchezze del terreno, combinando tra loro anche diverse tipologie di viti, creando “fusioni” che danno vita ai vini più amati nel mondo o alle viti da tavola più apprezzate.

La differenza tra le viti, il vitigno e la vite

Come abbiamo detto, l’ottimale posizione geografica e la sapienza dei viticoltori rendono l’Italia luogo propizio per la produzione di viti. Ce ne sono davvero tante e qui proveremo a fare il punto descrivendone caratteristiche e peculiarità.

Ma prima tocca fare una precisazione.

Se sei un esperto di enologia, viti e ciò che ne concerne, probabilmente non avrai bisogno di questa precisazione, è bene però farla per chi sta leggendo quest’articolo mosso da curiosità o da un nascente interesse, ma non è particolarmente esperto.

Nel gergo comune è solito fare confusione tra due termini: vite e vitigno. Li si usa come se significassero la stessa cosa, ma si commette un errore.

- Quando si parla di VITE ci si riferisce alla pianta da frutto, quella da cui nasce l’uva. Con “vite da tavola” ci riferiamo quindi a quella pianta da frutto che produce l’uva che arriva sulle nostre tavole.

 - Quando si parla di VITIGNO invece ci si riferisce alla coltivazione di viti, curate e selezionate dall’uomo.

Cos’è una vite? Le caratteristiche principali

Obiettivo di quest’articolo è conoscere le diverse tipologie di viti da tavola e darti qualche consiglio riguardo la loro coltivazione, mantenimento e cura.

Ma prima cerchiamo di definire esattamente di cosa parliamo quando utilizziamo il termine VITE.

La vite è un arbusto sarmentoso, quindi rampicante, i cui steli diventano man mano più spessi e intrecciati tra loro.

L’attecchimento delle radici è molto profondo, ciò le consente di adattarsi a qualsiasi tipo di terreno, anche a terreni superficialmente siccitosi, ciò che proprio non amano invece è l’eccessiva umidità del terreno.

È una pianta particolarmente resistente ai diversi tipi di clima. Infatti, tranne l’Antartide, ogni continente ospita varietà di viti.

Per quanto riguarda la fioritura, i fiori sbocciano verso maggio – giugno, mentre la fruttificazione, la produzione di uva, avviene da agosto a ottobre, a seconda delle varietà.

I frutti sono delle bacche riunite in grappoli, i cui colori vanno dal bianco al giallo, rosa, viola e nere.

Le tipologie di viti, tutte le varietà

Come abbiamo detto solo in Italia abbiamo diverse e diverse tipologie di viti. Queste variano all’apparenza per colore, ma un’altra importante distinzione è contenuta nel loro sapore. La differenza di colorazione delle uve è determinata dalla presenza, o meno, di vari pigmenti come clorofilla, flavoni e antocianine. Veri e propri coloranti naturali. Proviamo ad osservare quali sono i diversi tipi di viti da tavola.

Le viti da tavola bianche, proprietà e caratteristiche

Sono note queste tipologie di viti da tavola che vanno però distinte in base alle loro particolarità e varietà. Scopriamole:

Uva Italia

Tra i tipi di Uva da Tavola Bianca più apprezzati e scelti c’è sicuramente l’Uva Italia. I suoi acini grandi e croccanti, la buccia spessa e dolce che va dal verde al giallo e la polpa particolarmente succosa.La vite è particolarmente resistente nonché molto produttiva: di fatti l’Uva Italia è presente in commercio già a partire da metà settembre.

Uva Pizzutella

Prende il nome dal dialetto romanesco che utilizza il termine “pizzuto” per indicare qualcosa di appuntito. Il dialetto romanesco non è però dovuto alla sua regione d’origine. L’Uva Pizzutella nasce in fatti in Puglia. Il suo sapore dolce e la curiosa forma la rende tra le più amate. In commercio la troviamo anche con il nome di “uva corna”.

Uva Victoria

La sua costante produttività e la precoce maturazione, la rendono tra le più ricercate. Gli acini sono tondi e grandi, arrivano addirittura ai 7 grammi, e la sua polpa è molto succosa e dolce.

Uva Palatina

Un periodo di maturazione piuttosto precoce, ovvero verso inizio-metà agosto. Un grappolo spargolo e un acino giallo dorato e grande. Si consiglia di proteggere l’uva dagli uccelli con una rete.

Le viti da tavola rossa, le proprietà benefiche

L’uva rossa è preferita nelle diete in quanto povera di calorie. Capace di stimolare anche la produzione di melatonina è ottima con rimedio per regolare il ciclo sonno/veglia.

Tra le varietà di Uva da Tavola Rossa, abbiamo:

L’Uva Scarlotta Seedless

Dimensioni medie e forma allungata. I grappoli grandi e resistenti sono composti da acini di colore rosso e dal sapore leggermente acidulo

L’Uva Red Globe

La maturazione tardiva fa si che la si trovi sui banchi fino a dicembre. Gli acini sono grandi rotondi di colore rosa ed hanno un sapore dolciastro.

L’Uva Apulia Rose

Il colore di quest’uva e di un rosso – violaceo. È tra le uve più dissetanti avendo una polpa succosa ed una buccia molto sottile.

L’Uva Lidi

Uva da tavola molto ricercata per il suo aroma fresco. L’acino è di un rosso piuttosto variabile nelle sue gradazioni e di forma leggermente ovale. La maturazione è precoce e la si trova già a fine agosto.

Le viti da tavola nere, le tipologie più diffuse

L’ Uva da Tavola Nera è ricca di zuccheri e vitamine. Il suo colore va dal blu al violaceo e ciò è dovuto alla grande concentrazione di ferro. Molto utilizzata anche per tenere a bada il colesterolo. Vediamo le diverse varietà prodotte dalle Viti da Tavola Nere.

Uva Cardinal

Polpa succosa e dolca. È una vite non troppo resistente, perciò, non appena fruttifica va raccolta. È tra le uve da tavola rosse più ricercate.

Uva Nerò

Dal sapore intenso. È tra le uve più resistenti. Non necessita di particolari cure e resiste molto bene anche al freddo. Perciò è ideale anche per le esposizioni a nord.

Black Magic

Di forma ellissoidale e con una polpa croccante ed un gusto abbastanza neutro. Maturazione molto precoce. Il periodo di raccolta va infatti fa giugno ad agosto.

Le viti da tavola apirene, le più apprezzate

Con il termine “Apirene” o “Apirena”, si indica la particolare caratteristica di quelle uve che nascono senza semi. Il fenomeno è totalmente naturale: si tratta di un fenomeno naturale della vite che in alcune varianti non produce semi. Inutile dire che è tra le più apprezzate. Molti sono infatti coloro che non gradiscono il sapore amarognolo che rilasciano i semini quando capita di masticarli. Vediamo le varianti di Uva da Tavola Apirena.

Uva Melissa

Nota anche come “Princess Seedless” è tra le più diffuse in Italia anche se la coltivazione non del tutto semplice. I suoi acini cilindrici e verde chiaro contengono una polpa croccante e un gusto molto dolce ed aromatico.

Uva Autumn Royal

Il grappolo di un rosso intenso, quasi nero, fa di questa uva tra le più apprezzate. A questo si aggiungono le importanti proprietà salutari, tra cui il basso contenuto di zuccheri.

Uva Arra 32

Grappolo dal colore tendente al nero. Il periodo di maturazione non è molto tardivo. Viene raccolta infatti verso ottobre. L’acino di grandi dimensioni contiene un’ottima polpa dal gusto dolce.

Messa a dimora delle barbatelle, il procedimento

Come prima cosa bisogna analizzare il terreno dove si vuol far crescere la vite. Questo non dev’essere soggetto a ristagni d’acqua poiché come abbiamo detto la vite non ama l’umidità. Inoltre, se il terreno in questione abbia già in passato ospitato questa coltura, è bene aspettare qualche anno prima di impiantare un nuovo vigneto. Per piantare le barbatelle (così sono chiamate le piantine di vite da mettere a dimora) bisogna scavare una buca abbastanza profonda e larga circa 50-60 cm. Da questa bisogna eliminare ogni sasso, radice, erbaccia e mettere sul fondo di questa buca della COMPO BIO Cornunghia del concime organico naturale che migliora la struttura e porosità del terreno.

Le barbatelle vanno piantate a distanza di 1-3 metri, a secondo di come le si vuole far crescere. Prima di metterla nel terreno bisogna immergere in un secchio d’acqua la pianta con tutto il vaso e poi inserirla nel terreno coprendo con il terriccio precedentemente tolto dalla buca e coprendo la pianta fino al punto d’innesto. Annaffiare abbondantemente il terreno in modo da far aderire al meglio le radici alla terra. Per preservare la salubrità e fertilità del terreno è bene effettuare una concimatura almeno ogni anno in autunno.

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