Irrigazione: come farla al meglio sfatando qualche mito

person Pubblicato da: Mario Cafaro list In: Rubrica del Giardiniere

L’irrigazione è una delle principali operazioni che caratterizzano la coltura. Ne esistono di diversi tipi per diversi scopi, ma quella più diffusa è la cosiddetta “irrigazione umettante”, cioè quella che ha come finalità aumentare l’umidità del terreno. Infatti è di vitale importanza soprattutto quando l’apporto naturale di acqua e le stesse riserve trattenute dalla terra risultano insufficienti. Praticare l’irrigazione in modo corretto non è solo basilare per chi ha il “pollice verde”, ma è fondamentale per vedere prosperare le proprie piante. È un’azione apparentemente semplice, ma richiede la conoscenza di alcuni aspetti legati alla quantità d’acqua e all’orario in cui è preferibile eseguirla, temi sui quali nel tempo sono nate alcune “leggende metropolitane” che hanno generato un po’ di confusione. Vediamo di fare chiarezza.

Irrigazione per il giardino

Per comprendere come eseguire una perfetta irrigazione per il giardino, è utile immaginare il terreno come una spugna “intelligente”, in grado di assorbire l’acqua che riceve, trattenerla e poi rilasciarla a richiesta in base al fabbisogno irriguo delle piante che ospita. Ovviamente il terreno non viene bagnato solo dall’acqua che l’uomo gli procura attraverso l’irrigazione, ma a seconda delle zone geografiche e della stagione, anche le precipitazioni piovose contribuiscono all’apporto idrico. Questo, ad esempio, risponde già alla domanda “quanta acqua serve per irrigare”, perché la risposta è, ovviamente: dipende. In Italia, infatti, la stagione invernale è caratterizzata da una maggior frequenza di piogge e una maggiore umidità generale, unito ad una temperatura sicuramente non torrida che nel complesso diminuisce di molto la quantità necessaria di acqua deputata all’irrigazione. Al contrario, d’estate le piogge più rare e le alte temperature determinano una maggior richiesta di acqua e quindi una maggior frequenza di irrigazione. Altra variabile da tenere a mente è la composizione del terreno: un terreno argilloso, per sua natura, è in grado di trattenere molta più acqua di un terreno sabbioso. Volendo aggiungere al quadro anche un aspetto tecnico, le tipologie di irrigazione più diffuse per un giardino sono:

  • a pioggia: un sistema che riproduce l’effetto della pioggia, facendo cadere l’acqua sul terreno sotto forma di piccole goccioline;
  • a goccia: l’acqua viene somministrata lentamente, depositandosi sulla superficie del terreno o anche in profondità, con getti d’acqua sottile che bagnano una piccola area di suolo;
  • a manichette e tubi forati: realizzati in materiale plastico, vengono posizionati sotto lo strato che protegge il terreno (pacciamatura);
  • per scorrimento: l’acqua scorre tra un’aiuola e l’altra in appositi solchi precedentemente preparati.

Gli ultimi due metodi elencati sono particolarmente indicati per l’irrigazione dell’orto.

Irrigazione per le piante da vaso

Per l’irrigazione delle piante da vaso, valgono più o meno gli stessi principi del giardino. Il terreno in cui sono immerse le radici della pianta, in base alla sua composizione, tratterrà più o meno acqua e garantirà alla pianta di potersene nutrire. Un aspetto davvero importane e troppo spesso sottovalutato riguarda il sottovaso: un elemento che, oltre alla sua funzione decorativa, serve a contenere una riserva d’acqua per la pianta. È di fondamentale rilevanza, però, assicurarsi che il sottovaso non sia sempre pieno d’acqua, altrimenti le radici della pianta “annegheranno”, con il conseguente rischio di marcire molto velocemente.

Irrigazione: quando è meglio farla?

Una delle domande che ci vengono poste più spesso al nostro vivaio è: “è meglio irrigare la mattina presto o la sera tardi?”. O ancora “se lo faccio a mezzogiorno, rischio di danneggiare le piante?”. Questo è decisamente uno dei temi sul quale si fa più confusione, con voci non corrette che circolano lasciando agli appassionati di giardinaggio diversi dubbi. La nostra risposta a riguardo è che non c’è un orario migliore di un altro per irrigare. Si può davvero fare a qualsiasi ora (il che rende quest’attività particolarmente flessibile e adattabile allo stile di vita di chiunque). Anzi, a dispetto di quanto si pensi, irrigare la sera o in prossimità del tramonto vuol dire farlo in un momento in cui il terreno ha accumulato calore durante l’intera giornata e non si è ancora raffreddato. Irrigandolo, buona parte dell’acqua somministrata evaporerebbe al contatto con il suolo, con il rischio che si creino le condizioni per l’insorgere di funghi nemici del manto erboso. Lo stesso ragionamento può essere applicato alle piante in vaso: questo potrebbe essere molto caldo dopo l’esposizione prolungata al sole. Se si è alla ricerca di una vera indicazione oraria, allora un giusto compromesso che ci sentiamo di consigliare è di irrigare intorno alle ore 18:00.

In tutta onestà l’attenzione, più che sull’orario, va posta sul punto di somministrazione dell’acqua: assolutamente sconsigliato dare acqua partendo dalle foglie o dai fiori, che rischieremmo di danneggiare con conseguenti problemi anche sulle future fioriture. Raccomandato è invece dare acqua partendo dal terreno, metodo che non fa incorrere in alcun rischio.

Irrigazione: manuale o automatica?

Concludiamo l’articolo cercando di chiarire un altro dubbio annoso. In molti ci chiedono se esiste un metodo preferibile tra irrigazione manuale e automatica. Ovviamente, per vasi di piccole e medie dimensioni, o per porzioni di giardino circoscritte come ad esempio l’angolo delle erbe aromatiche, l’innaffiatoio sarà sempre un valido alleato, perché ti consente di operare con maggiore precisione e nessuno spreco d’acqua. D’altro canto, però, in tutti gli altri casi dobbiamo riconoscere gli indubbi vantaggi che l’irrigazione automatica presenta. In primo luogo, in ottica di sostenibilità: gli impianti automatici possono essere regolati anche sul piano della portata d’acqua che devono irrigare, limitando al minimo gli sprechi e assicurandosi di non annacquare il terreno. C’è poi il tema della frequenza: abbiamo detto che non c’è un orario migliore di un altro per irrigare, ma è pur vero che un orario va definito. Una volta stabilito, l’automazione dell’impianto permette di settare non solo l’orario, ma anche gli eventuali intervalli di tempo che devono intercorrere tra una sessione di irrigazione e l’altra. Infine, la varietà degli impianti disponibili: nel corso del tempo sono stati ideati diversi sistemi di irrigazione automatica che si fanno preferire per le peculiari caratteristiche del terreno e delle piante e le specifiche esigenze del cliente.

Ammettiamo che, soprattutto all’inizio, dotarsi di un sistema di irrigazione automatica completo ed efficace potrebbe richiedere una certa spesa, ma in molti casi, senza un’adeguata assistenza all’acquisto la spesa rischia di essere infruttuosa oltre che eccessiva. Il nostro consiglio è di confrontarvi sempre con i nostri esperti operatori, che sapranno progettare insieme a voi il sistema di irrigazione più adatto alle vostre necessità.

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